Varese, anche le italianevogliono fare la badante

VARESE Non più solo donne dell’Este europa, con la crisi sempre più italiane, spesso sole o separate, si propongono come badante. È un dato davvero singolare quello che emerge dall’analisi del servizio dei 3 sportelli “assistenti familiari” della Provincia di Varese (presenti nel capoluogo, a Gallarate e Tradate) a cui nel 2008 si sono rivolte 238 famiglie e 539 persone interessate.
Trovare una badante per accudire il proprio anziano in casa, infatti, è molto difficile. Ma secondo la rilevazione degli uffici di Villa Recalcati le ultime tendenze in atto indicano alcuni mutamenti significativi: «Il

numero delle famiglie che si rivolgono agli sportelli familiari sembra essere in calo nel 2009 – comunica la Provincia in una nota – ed anche le assistenti familiari che in precedenza non avevano problemi a trovare una nuova occupazione, lamentano maggiori difficoltà». Inoltre «è in crescita il numero di donne di nazionalità italiana, sole o separate, che si candidano come assistenti», anche se tra le persone che si propongono come badanti sono in netta prevalenza le donne provenienti dai paesi dell’Est Europa, dall’Asia (Sri Lanka e Filippine) e dall’America Latina. Straniere, solitamente tra i 35 e i 50 anni, che spesso hanno lasciato nel loro paese un famiglia e si sono spostate per garantire un futuro ai loro figli o pagare cure mediche ai loro familiari. «In attesa dei dati dettagliati del monitoraggio, che saranno a disposizione a fine mese – dice l’assessore provinciale al Lavoro Alessandro Fagioli – la percezione è che la crisi economica abbia determinato riflessi anche nell’ambito dell’assistenza familiare. In questi mesi, infatti, si notano sempre più italiane che si candidano per un posto come badante, un lavoro che in condizioni economiche favorevoli veniva evitato. Ma sembrano diminuire anche le richieste delle famiglie, perchè con le crescenti difficoltà economiche, chi può prova a gestire l’anziano in famiglia».
Una lettura contestata dall’Anolf Cisl Varese, che invece sottolinea come le badanti, specie se qualificate e in regola, siano richiestissime: «Di certo, non sono tante quelle in cerca di lavoro, perché le famiglie ne hanno bisogno come sempre e sono difficili da trovare» dice il presidente Martine Illgen, che anzi sottolinea come il problema principale oggi sia regolarizzare le badanti che lavorano in nero, perchè in attesa di risposta alla domanda del decreto flussi di dicembre 2007: «In questo momento, tante famiglie e la loro assistente familiare vivono nella paura, perchè in attesa di regolarizzazione».
Piero Orlando

e.marletta

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